Per tallodinia si intende dolore al tallone. Va detto che la tallonite non è una malattia bensì un sintomo che può dipendere da svariate cause: osteo-cartilaginea (sperone calcaneare, M. di Haglund, M. di Sever, Os Trigonum), tendineo-aponeurotica (fasciti plantari, tendiniti Achilleo, FLA e peronei; piattismo o cavismo; entesopatie, borsiti calcaneari), neurologica (s. tunnel tarsale, s. nervo plantare laterale, neuromi n. surale e safeno), reumatica (A.R., s. di Reiter, connettiviti), neoplastica (cisti ossea, osteoma osteoide, acrometastasi), traumatica (fratture da stress, rottura fascia plantare). Le cause più frequenti sono le sindromi inserzionali tendineo-aponeurotiche.
Terapia
In tal caso la terapia consiste in esercizi di stretching del sistema achilleo-plantare (PDF1), plantari per migliorare l’appoggio e scaricare le zone infiammate, FKT (laser, tecar, U.S., onde d’urto), infiltrazioni con Cortisone o meglio con Ossigeno-Ozono (non nei tendini!), FANS.
Nei casi ribelli alle cure mediche e fisiche è indicato l’intervento, che varia a seconda della patologia: neurolisi del nervo tibiale posteriore nella s. del tunnel tarsale e del n. plantare laterale; correzione del piattismo o del cavismo nei disordini posturali; fasciotomia plantare, resezione di sperone calcaneare o dell’apofisi calcaneare posteriore ipertrofica (M. di Haglund), effettuabili anche con metodica miniinvasiva, tenolisi del t.di achille, ecc.
La bilateralità e l’età giovanile del paziente deve farci sospettare un’origine reumatica (M. di Becterew): utili in tal caso test reumatici con ricerca dell’HLAB27, scintigrafia, Rx delle sacro-iliache, visita reumatologica.
Se l’origine è invece neuropatica, il paziente ha solitamente “fastidio” e “bruciore” ai piedi, soprattutto notturno, non “sente” il pavimento, perde l’equilibrio (polineuropatie); in questi casi è utile l’degli arti con studio della V.C.M. e della V.C.S.
Sono infine descritte tallodinie da congestione vascolare del calcagno, diagnosticabili con scintigrafia trifasica e RMN, che evidenzia l’edema midollare: in tali casi possono essere utili perforazioni dell’osso eseguite con tecnica miniinvasiva per far fuoriuscire il sangue e “decongestionare” l’osso.