Il cosiddetto piattismo del piede è normale nei bambini fino ai 3 anni di età, nei quali il valgismo calcaneare è fisiologico e il piede sembra piatto perché ha uno spesso pannicolo adiposo plantare.
Il valgismo calcaneare tende poi spontaneamente a diminuire fino ai 9-10 anni per via del maggior accrescimento delle strutture ossee sul lato esterno della gamba e del piede; pertanto il piattismo si autocorregge nel 95% dei casi senza bisogno di nessun intervento terapeutico. Anche per tale motivo solitamente non amiamo prescrivere i plantari: la loro validità non è stata mai dimostrata in modo scientifico; per contro essi mortificano la propriocettività del piede, fondamentale per il suo sviluppo, e possono favorire l’insorgenza di altre problematiche. Il “piede piatto-valgo evolutivo infantile” è quindi caratterizzato dalla persistenza del valgismo del retropiede, dal cedimento dell’arco plantare interno e talvolta dalla brevità del tendine di Achille, che contribuisce a trazionare il calcagno in valgo.
Il calcagno valgizzandosi provoca caduta dell’astragalo (osso ad esso soprastante) verso il basso ed internamente; questo movimento combinato, detto pronazione, determina cedimento mediale dell’arco plantare e conseguente appiattimento del piede, nonchè la contemporanea rotazione interna della gamba e dell’arto inferiore. Il piede è infatti biomeccanicamente assimilabile a un’elica formata da due pale, affrontate tra loro ad angolo retto e rappresentate da calcagno e avampiede, il cui normale “avvolgimento” forma l’arco plantare. Se invece il calcagno valgizza e l’avampiede supina, l’elica si “svolge” e la volta plantare si appiattisce. Uno dei primi sintomi è la scarsa voglia del bambino di camminare per lunghi tratti, il che è scambiato erroneamente per pigrizia. Segue poi dolorabilità al piede e alla gamba, difficoltà nella corsa e nello sport. L’intervento è indicato allorchè il plantare non apporta sollievo e quando la deformità è scompensata e destinata ad aggravarsi nel tempo.
Piede piatto bilaterale, anni 10: notevole appiattimento della volta plantare
Piede piatto bilaterale, anni 10: profilo piede
Impianto della vite di Calcaneostop
A oltre 4 anni dall’intervento, la perfetta correzione del valgismo e della volta plantare dimostrano l’efficacia del Calcaneostop nel rimodellare il piede: ora questo paziente avrà per tutta la vita un piede normale!
Piede cavo-valgo bilaterale, 12 anni: la pronazione del piede comporta intrarotazione della gamba, con strabismo rotuleo convergente
A 2 anni dall’impianto bilaterale del Calcaneostop, la correzione del valgismo ha comportato anche il riassetto rotatorio degli arti inferiori: ora le rotule guardano in avanti
È interessante notare che una volta corretto il piede si ha il miglioramento dell’assetto rotatorio di tutto l’arto inferiore, per cui anche il ginocchio e la rotula “si raddrizzano”, con scomparsa di sindromi dolorose del ginocchio e miglioramento di tutta la postura.
Nei casi più gravi e nei pazienti più grandi, al calcaneostop va associata una plastica mediale di ritensione delle strutture capsulari e tendinee “allentate” del lato interno del piede; qualora sia congenitamente breve, va allungato il tendine di Achille.
Grave piatto-valgismo in bimbo di anni 12 – Foto laterale
Grave piatto-valgismo in bimbo di anni 12
All’es. Rx in carico visibile la verticalizzazione dell’astragalo e la sporgenza verso il terreno dello scafoide
Il fotopodogramma evidenzia la scomparsa della porzione mediale dell’arco plantare, che nel piede cavo-valgo inizialmente c’è, ma poi “si corica” all’interno quando il piede si scompensa
Dopo intervento di Calcaneostop e plastica teno-gleno-legamentosa mediale l’astragalo si è orizzontalizzato ed è allineato con lo Scafoide che non protrude più in basso; il calcagno è in asse e l’arco plantare è ben conformato. A 1 anno dalla rimozione della vite la correzione permane, perché il piede si è rimodellato nella normale conformazione
Bimbo di a. 8, piede cavo-valgo doloroso; ottima correzione del valgismo dopo intervento bilaterale di Calcaneostop ed allungamento percutaneo del tendine di Achille
Queste descritte non sono comunque le uniche tecniche usate, in quanto non esiste un solo tipo di “piede piatto”, ma diverse forme cliniche dipendenti da situazioni anatomiche del tutto diverse, che esigono quindi tecniche chirurgiche del tutto differenti non elencate per brevità, ma che pratichiamo quando necessario.
Terapia
L’intervento è indicato quando la deformità è grave ed evolutiva e provoca stanchezza e dolore all’arto inferiore o patologie secondarie (es. alluce valgo).
Il trattamento chirurgico s’instaura solitamente dopo i 7-8 anni e consiste nell’inserimento sul lato esterno del calcagno, attraverso una piccola incisione di 2-3 cm di una piccola vite che prende il nome di “calcaneostop” poiché impedisce la deviazione in valgo del calcagno, e consente il successivo rimodellamento del piede nella forma corretta durante la crescita.
L’intervento di calcaneostop dura pochi minuti, il paziente può deambulare dal giorno successivo senza gesso; la vite è ben tollerata e viene rimossa dopo 2 anni circa.
Il Calcaneostop è una tecnica che ci consente di ottenere notevoli risultati con un gesto chirurgico minimo e sostanzialmente privo di rischi!