L’algodistrofia (o Sindrome distrofica simpatico-riflessa o Morbo di Sudeck) è una affezione che può colpire vari distretti anatomici (mano, anca, etc), ma che frequentemente colpisce il piede.
L’origine è talvolta sconosciuta, ma più spesso insorge dopo un trauma, un intervento chirurgico, una immobilizzazione gessata.
Essendo il piede un organo di senso, ricco di terminazioni sensitive, gli stimoli dolorosi e l’immobilità mandano dei segnali “anomali” al cervello che determinano un’alterazione della funzione neuro-vascolare periferica ed aumento del tono simpatico, che regola sudorazione, trofismo tissutale e soprattutto il microcircolo.
L’aumento del tono simpatico, provocato dal dolore e favorito spesso anche dalla personalità ansiosa del paziente, provoca così un ristagno venoso periferico e cattiva ossigenazione dei tessuti.
Il piede appare gonfio, vivamente dolente alla deambulazione, la cute è secca o iperidrosica, biancastra o cianotica. Radiograficamente vi è osteoporosi loco-regionale (interessa solo il piede) non di origine metabolica bensì neuro-vascolare.
La R. M. N. evidenzia l’osteoporosi come edema midollare e conferma la diagnosi.
Il decorso della malattia può essere lungo ma tende alla guarigione; tuttavia l’algodistrofia se mal curata può cronicizzarsi, con danni trofici permanenti al piede.
Terapia
In passato il trattamento consisteva nell’ingessare il paziente e farlo camminare, pensando che il carico migliorasse l’osteoporosi.
Ciò è a nostro avviso sbagliato, perché ignora le cause scatenanti della malattia (dolore ed immobilità), di cui l’osteoporosi è la conseguenza ma non l’origine.
Anzi il gesso peggiora le cose, perché immobilizza il piede e fa deambulare sul dolore, innescando ed incrementando il circolo vizioso dolore? alterato segnale sensoriale periferia-cervello ? alterazione del tono neurovascolare simpatico periferico ? aumento dell’osteoporosi e del dolore stesso.
Perciò noi curiamo il Morbo di Sudeck in modo semplice ed efficace: non immobilizziamo, anzi consigliamo di muovere per riattivare il circolo e inviare segnali “positivi” al cervello, ma vietiamo totalmente il carico sul piede. Il periodo di scarico totale mediante uso di 2 stampelle è variabile: nei casi più lievi basta un solo mese, nei casi più gravi di più (si può arrivare anche a 6 mesi).
Associamo inoltre farmaci per la ripresa del tono osseo e vascolare, talvolta degli ansiolitici, e Campi Magnetici Pulsanti al domicilio.
Tutti i pazienti quando hanno seguito le nostre indicazioni sono sempre guariti. Ma il Sudeck può sempre recidivare. Pertanto la ripresa del carico deve essere graduale e soprattutto secondo tolleranza, cioè solo se non provoca zoppia e dolore. In tal caso bisogna nuovamente riprendere le stampelle.